Codice CEI: CEI173B00001
Codice ISIL: IT-NA0615
Codice SBN: PBEA3
La diocesi di Ischia ha le sue origini nel secolo XII.
Non si hanno notizie sull’archivio della diocesi fino al 1306, quando su fatto un inventario di beni della Mensa Vescovile, citato nel volume Sinodus isclana (Roma 1716, p. 305) e di cui non è stata trovata più alcuna traccia.
L’attuale archivio venne organizzato praticamente dopo il Concilio di Trento, come suggerisce il materiale e i fondi attualmente presenti in esso.
Fra i tanti autori che hanno scritto di Ischia, va annoverato in un posto di rilievo senz'altro il gesuita P. Camillo Eucherio de Quintiis.
Camillo de Quintiis colpito da un’opprimente malattia ai nervi delle mani, ottenne la guarigione grazie alle acque termominerali d’Ischia e per riconoscenza, volle cantare l’isola e le sue sorgenti in un poema di oltre ottomila versi in lingua latina, facendo uso della sua vena poetica. L’edizione integrale del 1726 è conservata presso il nostro archivio Insieme a più di 2000 volumi dal 1500 ad oggi.
Fondi e serie proprie dell'archivio
- 1660-1819: Platea, 4 pezzi;
- 1603-1775: Benefici, 22 pezzi;
- 1599-1937: Sinodi, 1 pezzo
- 1600-1795: Processi Tribunale Ecclesiastico, 9 pezzi;
- 1693-1982: Capitolo della Cattedrale, 6 pezzi;
- 1540-1985: Atti Parrocchiali, 25 pezzi;
- 1800-1900: Miscellanea, 20 pezzi;
- 1700-1970: savra Patrimonia, 122 pezzi;
- 1700-1900: Rescritti, 2 pezzi;
- 1641-1978: Confraternite, 60 pezzi;
- 1575-1980: Bolle, 7 pezzi;
- 1800-1900: Atti amm. Seminario, 70 pezzi;
- 1669-1979: Corrispondenza, 26 pezzi;
- 1713-1984: Clero, 3 pezzi;
- 1179-1986: Vescovi, 10 pezzi;
- 1776-1986: Processetti matrimoniali, 1401 pezzi;
- 1802-1986: Transunti parrocchiali, 100 pezzi;